Dal nostro inviato in Francia
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mario anthony genzano
Mic
Daniele
7 partecipanti
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Dal nostro inviato in Francia
Propongo questa sezione così da aprire una finestra sulla Francia e interagire con Michele che sabato partirà per andarci a vivere per un pò di tempo...
Daniele- Amico degli Amici del Pellegrino
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Numero di messaggi : 104
Età : 43
Data d'iscrizione : 25.02.08
Primo giorno ad Amiens
Ehi, che onore, una sezione tutta per me! Grazie Daniele.
Non so se saro` in grado di tenerla aggiornata, ma ogni tanto qualcosa scrivero`.
Comincio con qualche informazione e vi do` le mie prime impressioni su Amiens, la città in cui mi trovo. Amiens ha poco più di 130000 abitanti e dista circa 150 km da Parigi. Il monumento principale della città è la maestosa cattedrale di Notre~Dame, costruzione in stile gotico riconusciuta dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità.
Alcontrario di quello che si dice dei francesi spesso ritenuti freddi, snob e scostanti, ho ricevuto una bella accoglienza da parte del professor Roche (con tale nome sarà un segno premonitore positivo?). Dopo una prima notte a Beauvais la domenica sono arrivato ad Amiens, alla residence du Thil dove alloggio non c'era nessuno e Mr Roche mi ha fatto fare un tour du centre ville in macchina mostrandomi le vie principali. Poi, visto che era tutto chiuso e il campus dista 40minuti a piedi dalla città mi ha suggerito di fare un po' di spesa nell'unica épicerie aperta, una salumeria tipo Rocchina, pochi metri quadri ma con dentro di tutto, dove ho comprqto la mia prima baguette qualche vasetto si paté e, indovinate un po'.... un vasetto di Nutella (per avere qualcosa da mangiare nel caso il paté non fosse di mio gusto).
Tornato au Thil ho la mia camera, 9 metri quadri con dentro di tutto. Salutato Mr Roche ho pranzato e nol pomeriggio sono ritornato a piedi in centro. Circa 4km di villetti a uno o due piani coloratissime e ben curate, piste ciclabili e percorsi pedonali per bambini!!! Il centro é compretamente chiuso alle auto e nel primo pomeriggio domenicale totalmente in mano a ragazzi in skateboard. Mi sono immerso nel centro, ho fatto qualche foto e ho fatto la mia rima rapida visita della cattedrale estasiato dalla sua grandezza e ricchezza e incuriosito dai tanti gargoyles (si proprio quelli del famoso cartone animato) che ne sorvegliano tutto il perimetro. Assaggiato qualche dolcetto locale sono ritornato verso il campus stanco ma tenuto ben svegli dal freddo polare di Amiens. Sono andato a letto molto presto dopo aver mangiato i resti della mia spesa mattutina (non male il patè di jambons, ma niente a che fare con una buona fetta di moradella!).
La mattina mi sveglio presto perché ho da fare mille documenti, pratiche, registrazioni, (per ste cose i francesi sono maniacali) fuori tutto é gelato ma in camera sembra di stare ai tropici, mentre mi preparo... sorpresa! Ha preso a nevicare cosi` forte che in mezzora ci sono già diversi centimetri sulle strade e i prati del campus. Mi vesto e vado in università dove trovo il prof e scopro che oltre ai mezzi pubblici bloccati dalla neve gli studenti sono in sciopero... niente male come inizio!
Ora basta, vi ho troppo annoiato probabilmente ma avevo voglia di condividerecon voi il mio primo giorno ad Amiens.
A presto e scusate gli errori ma le tastiere francesi sono maledettamente diverse dalle italiane e non credo mi abituero` facilmente...
Salut d'Amiens ~ Picardie
Non so se saro` in grado di tenerla aggiornata, ma ogni tanto qualcosa scrivero`.
Comincio con qualche informazione e vi do` le mie prime impressioni su Amiens, la città in cui mi trovo. Amiens ha poco più di 130000 abitanti e dista circa 150 km da Parigi. Il monumento principale della città è la maestosa cattedrale di Notre~Dame, costruzione in stile gotico riconusciuta dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità.
Alcontrario di quello che si dice dei francesi spesso ritenuti freddi, snob e scostanti, ho ricevuto una bella accoglienza da parte del professor Roche (con tale nome sarà un segno premonitore positivo?). Dopo una prima notte a Beauvais la domenica sono arrivato ad Amiens, alla residence du Thil dove alloggio non c'era nessuno e Mr Roche mi ha fatto fare un tour du centre ville in macchina mostrandomi le vie principali. Poi, visto che era tutto chiuso e il campus dista 40minuti a piedi dalla città mi ha suggerito di fare un po' di spesa nell'unica épicerie aperta, una salumeria tipo Rocchina, pochi metri quadri ma con dentro di tutto, dove ho comprqto la mia prima baguette qualche vasetto si paté e, indovinate un po'.... un vasetto di Nutella (per avere qualcosa da mangiare nel caso il paté non fosse di mio gusto).
Tornato au Thil ho la mia camera, 9 metri quadri con dentro di tutto. Salutato Mr Roche ho pranzato e nol pomeriggio sono ritornato a piedi in centro. Circa 4km di villetti a uno o due piani coloratissime e ben curate, piste ciclabili e percorsi pedonali per bambini!!! Il centro é compretamente chiuso alle auto e nel primo pomeriggio domenicale totalmente in mano a ragazzi in skateboard. Mi sono immerso nel centro, ho fatto qualche foto e ho fatto la mia rima rapida visita della cattedrale estasiato dalla sua grandezza e ricchezza e incuriosito dai tanti gargoyles (si proprio quelli del famoso cartone animato) che ne sorvegliano tutto il perimetro. Assaggiato qualche dolcetto locale sono ritornato verso il campus stanco ma tenuto ben svegli dal freddo polare di Amiens. Sono andato a letto molto presto dopo aver mangiato i resti della mia spesa mattutina (non male il patè di jambons, ma niente a che fare con una buona fetta di moradella!).
La mattina mi sveglio presto perché ho da fare mille documenti, pratiche, registrazioni, (per ste cose i francesi sono maniacali) fuori tutto é gelato ma in camera sembra di stare ai tropici, mentre mi preparo... sorpresa! Ha preso a nevicare cosi` forte che in mezzora ci sono già diversi centimetri sulle strade e i prati del campus. Mi vesto e vado in università dove trovo il prof e scopro che oltre ai mezzi pubblici bloccati dalla neve gli studenti sono in sciopero... niente male come inizio!
Ora basta, vi ho troppo annoiato probabilmente ma avevo voglia di condividerecon voi il mio primo giorno ad Amiens.
A presto e scusate gli errori ma le tastiere francesi sono maledettamente diverse dalle italiane e non credo mi abituero` facilmente...
Salut d'Amiens ~ Picardie
Mic- Amico degli Amici del Pellegrino
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Numero di messaggi : 121
Età : 46
Data d'iscrizione : 07.02.08
Re: Dal nostro inviato in Francia
Spro he ci delizierai con le tue splendide fotografie della Francia e non mangiare tanto patè ca ndost' u' curp'
ciao ciao
ciao ciao
mario anthony genzano- Amico del Pellegrino
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Numero di messaggi : 54
Età : 44
Data d'iscrizione : 13.11.08
Re: Dal nostro inviato in Francia
azz!!! io non capivo cosa significasse Amiens.... eh bravo presidente!!! grandissimo!!!!! beh cosa farai in francia???
Re: Dal nostro inviato in Francia
BUONA PERMANENZA IN FRANCIA PRESIDE'...................... CHE CI DICI DEI NOSTRI CUGINI FRANCESI'???
marzia- Amico del Pellegrino
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Numero di messaggi : 56
Età : 73
Data d'iscrizione : 20.02.08
-Bonjour madame! -Bonjour monsieur!
Grazie a tutti quelli che in questi giorni mi inviano messaggi ...
Dei francesi che dire?
Non sono uno che ama generalizzare, ma se dovessi esprimere un parere sulle persone che ho avuto modo di conoscere in questa settimana direi che finora ho trovato delle belle persona (solo fortuna!?! Non so).
Una cosa è certa, la cosa che da italiano ho notato subito è il fatto che qui si tiene moltissimo alle formule di cortesia, guai a non dire "Bonjour!" quando entri da qualche parte, anche se sei straniero te lo fanno subito notere salutandoti a voce alta e con un'intonazione di cui solo loro sono capaci. Non è che noi italiani non salutiamo o siamo scortesi, ma non facciamo troppo caso alle formule di cortesia, spesso usiamo indistintamente il "tu" per tutti, facilmente dimentichiamo le buone maniere, siamo restii a ringraziare. Qui a volte può sembrare anche solo apparenza, quasi una presa in giro se ti ringraziano dopo averti chiesto 3euro per un caffè, ma vi assicuro che fa la differenza. E che dire del fatto che anche se non si conoscono quando due persone si incontrano sulla stessa via si dicano buongiorno, per un solitario studente italiano in giro per le vie d'Amiens è un po' come sentirsi a Tolve dove tutti bene o male ci salutiamo quando ci incrociamo.
Ripeto, potranno essere anche solo gentilezze di facciata ma all'occhio di un italiano, è difficile ammetterlo, ma salta subito all'occhio, specie quando ci si trova nei grandi centri. Salvo poi prendersela con i ragazzini incapaci di usare più il "lei", di salutare quando entrano ed esono da qualche parte o di toglieersi il cappello in chiesa...
Prima di salutarvi eccovi la foto di un altro celebre luogo di Amiens, le Cirque Municipal, un vero e un vero e proprio tendone da circo fatto però ci legno, metallo e mattoni che ospita grandi spettacoli ed eventi e che Federico Fellini scelse per girare il suo film I clown (1970), film inchiesta sul mondo del circo e dei clown secondo il Maestro del cinema italiano.
A bientôt!
Dei francesi che dire?
Non sono uno che ama generalizzare, ma se dovessi esprimere un parere sulle persone che ho avuto modo di conoscere in questa settimana direi che finora ho trovato delle belle persona (solo fortuna!?! Non so).
Una cosa è certa, la cosa che da italiano ho notato subito è il fatto che qui si tiene moltissimo alle formule di cortesia, guai a non dire "Bonjour!" quando entri da qualche parte, anche se sei straniero te lo fanno subito notere salutandoti a voce alta e con un'intonazione di cui solo loro sono capaci. Non è che noi italiani non salutiamo o siamo scortesi, ma non facciamo troppo caso alle formule di cortesia, spesso usiamo indistintamente il "tu" per tutti, facilmente dimentichiamo le buone maniere, siamo restii a ringraziare. Qui a volte può sembrare anche solo apparenza, quasi una presa in giro se ti ringraziano dopo averti chiesto 3euro per un caffè, ma vi assicuro che fa la differenza. E che dire del fatto che anche se non si conoscono quando due persone si incontrano sulla stessa via si dicano buongiorno, per un solitario studente italiano in giro per le vie d'Amiens è un po' come sentirsi a Tolve dove tutti bene o male ci salutiamo quando ci incrociamo.
Ripeto, potranno essere anche solo gentilezze di facciata ma all'occhio di un italiano, è difficile ammetterlo, ma salta subito all'occhio, specie quando ci si trova nei grandi centri. Salvo poi prendersela con i ragazzini incapaci di usare più il "lei", di salutare quando entrano ed esono da qualche parte o di toglieersi il cappello in chiesa...
Prima di salutarvi eccovi la foto di un altro celebre luogo di Amiens, le Cirque Municipal, un vero e un vero e proprio tendone da circo fatto però ci legno, metallo e mattoni che ospita grandi spettacoli ed eventi e che Federico Fellini scelse per girare il suo film I clown (1970), film inchiesta sul mondo del circo e dei clown secondo il Maestro del cinema italiano.
A bientôt!
Mic- Amico degli Amici del Pellegrino
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Numero di messaggi : 121
Età : 46
Data d'iscrizione : 07.02.08
Re: Dal nostro inviato in Francia
Mi hanno detto che a breve sarai tra noi speriamo che nel frattempo il tempo migliori visto che siamo letteralmente stretti in una morsa di freddo e pensare che ci eravamo illusi che oramai l'inverno fosse passato, spero che sia tutto di tuo gradimento e che va tutto bene, da quello che hai scritto penso che ti trovi abbastanza bene ti attendo per una delle nostre passeggiate notturne dove ci racconterai di tutto di più. Siamo letteralmente chiusi alla sede, io Giak, U ragionir e Giuseppe di Policoro, ogni tanto nevica ma senza che purtroppoo si raccolga, sai due giorni di festa al lavoro causa neve non mi dispiacerebbero affatto, ma ho paura che domani mattina dovrò andare a Potenza come sempre. Buona domenica e ciao ciao.
CAPUTO- Novello
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Numero di messaggi : 8
Età : 64
Data d'iscrizione : 16.03.08
Re: Dal nostro inviato in Francia
Oggi il nostro inviato in Francia è andato a Parigi, chissà cosa avrà da raccontarci.
Ciao a tutti gli AdP.
Ciao a tutti gli AdP.
Rosa- Amico
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Numero di messaggi : 38
Età : 44
Data d'iscrizione : 08.02.08
Re: Dal nostro inviato in Francia
Allora oggi in gita a Paris...Michè sei andato in giro sulla Torre Eiffel, agli Champs Elysées, all'Arc de Triomphe, alla Fayettè, ci saranno già 2000 diversi colori della Lacoste?!, (ma forse oggi sarà chiusa), etc. etc. spero sia stata una bella giornata...Bon week-end...
Daniele- Amico degli Amici del Pellegrino
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Numero di messaggi : 104
Età : 43
Data d'iscrizione : 25.02.08
Re: Dal nostro inviato in Francia
[[b] BEATO TE[u]
marzia- Amico del Pellegrino
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Numero di messaggi : 56
Età : 73
Data d'iscrizione : 20.02.08
lascia fare a chi sa fare!!!
Da sempre, quando sono lontano da casa, in fatto di cibo seguo il detto “lascia fare a chi sa fare” che traduco in campo gastronomico in questi termini: “è sempre meglio mangiare qualcosa di locale che magari non ti piace che prendere qualcosa di simil-italiano che di certo non ti piace ma, quel che è peggio delude le tue aspettative”. Così quando sono all’estero escludo a priori pista e pizza, certo per un pastaro-pizzettaro come me non è semplice, ma è meglio conservare un buon ricordo della pastasciutta di mamma o di un’aglio e oglio al dente, della pizza r’Cadd o di quella ru furn’, r’ sop’ o r’ sott’, a seconda dei gusti, di Teresa, di Maria, di …, a seconda dei gusti, che guastarsi il pranzo con qualcosa che neppure lontanamente vi somiglia, non nel gusto sapore, ma neppure nell’aspetto esteriore.
Forte di questa mia filosofia alimentare ho trascorso questo mio primo mese ad Amiens senza sorprese negative intorno alla tavola anzi, con qualche piacevole sorpresa tra le ricette locali. Oggi perciò quando sono arrivato alla mensa e all’entrata ho letto sul menù che c’erano come piatto principale “spaghetti bolognaise” o “poulet” (pollo) ho optato decisamente per il secondo.
Mentre facevo la fila al self service vedevo sevire così piatti e piatti di spaghetti in bianco su cui veniva versata con manica larga una salsa rossa simil-ragù e scaglie di formaggio o meglio “fromage rapé” che per il calore degli spagehtti cominciava a fondere. Questo triste spettacolo degli “spaghetti bolognaise” avallava sempre più la mia teoria e sono arrivato davanti alla giunonica signora della mensa ripetendo nella mia mente “poulet, poulet, poulet”. E così quando mi è stato chiesto cosa volessi ho subito risposto “Poulet!” rafforzando la mia richiesta indicando le cosce di pollo che erano lì dinanzi ai miei occhi.
La signora mi ha messo allora nel piatto, al posto della coscia del caro pennuto che io attendevo, una bella presa di spaghetti bianchissimi e cotti a tal punto da essersi spezzati. Ho ripetuto la mia richiesta mentre la signora mi ignorava e passava il piatto alla più minuta aiutante lì di fianco a lei. Pensando che non mi avesse capito ho ripetuto ancora “je voudrai du poulet!” e a questo punto “tutteddue” mi hanno fissato facendomi capire che non eran sorde o sceme e la seconda ha adagiato sugli spaghetti la tanto desiderata coscia di pollo. A quel punto ho abbassato la testa con aria desolata, ho teso le mani verso il piatto che mi porgeva e ho detto “merci”,non potevo far altro. Avevo appena scoperto che gli spaghetti qui in Francia non sono solo primo piatto… ma anche contorno.
Sono andato così a sedermi, con aria sconsolata, deciso a non mangiare affatto quegli strani spaghetti bianchi bianchi, tutti scotti, spezzati e tristi che erano nel piatto , che neppure lontanamente somigliavano ai carissimi spaghetti al dente che ti mettono allegria solo a guardarli.
Gli altri intorno a me mangiavano di gusto la pasta, con forchetta e coltello (!?!), loro del resto non sanno neppure cosa siano gli spaghetti al dente; non hanno alte aspettative. Ecco, ancora una volta, la mia filosofia è confermata!
Mentre andavo pensando a questo e separavo nel piatto gli spaghetti dal pollo, dei ragazzi di fronte a me armeggiando negli spaghetti con le loro posate mi dicevano “cuisine italienne” e la loro faccia era tanto soddisfatta che non ho voluto deluderli e poi alla fine bisogna pur provare prima di giudicare… Così ne ho preso anch’io qualche forchettata sorridendo, e mentre buttavo giù questi cosiddetti (dagli altri) spaghetti avevo ancor più la certezza che non solo la mia teoria “lascia fare a chi sa fare” è esatta, ma che soprattutto non bisogna mai metterla in discussione.
Un caro saluto a tutti voi e alla prossima.
... e questi so' già oro!!!
Forte di questa mia filosofia alimentare ho trascorso questo mio primo mese ad Amiens senza sorprese negative intorno alla tavola anzi, con qualche piacevole sorpresa tra le ricette locali. Oggi perciò quando sono arrivato alla mensa e all’entrata ho letto sul menù che c’erano come piatto principale “spaghetti bolognaise” o “poulet” (pollo) ho optato decisamente per il secondo.
Mentre facevo la fila al self service vedevo sevire così piatti e piatti di spaghetti in bianco su cui veniva versata con manica larga una salsa rossa simil-ragù e scaglie di formaggio o meglio “fromage rapé” che per il calore degli spagehtti cominciava a fondere. Questo triste spettacolo degli “spaghetti bolognaise” avallava sempre più la mia teoria e sono arrivato davanti alla giunonica signora della mensa ripetendo nella mia mente “poulet, poulet, poulet”. E così quando mi è stato chiesto cosa volessi ho subito risposto “Poulet!” rafforzando la mia richiesta indicando le cosce di pollo che erano lì dinanzi ai miei occhi.
La signora mi ha messo allora nel piatto, al posto della coscia del caro pennuto che io attendevo, una bella presa di spaghetti bianchissimi e cotti a tal punto da essersi spezzati. Ho ripetuto la mia richiesta mentre la signora mi ignorava e passava il piatto alla più minuta aiutante lì di fianco a lei. Pensando che non mi avesse capito ho ripetuto ancora “je voudrai du poulet!” e a questo punto “tutteddue” mi hanno fissato facendomi capire che non eran sorde o sceme e la seconda ha adagiato sugli spaghetti la tanto desiderata coscia di pollo. A quel punto ho abbassato la testa con aria desolata, ho teso le mani verso il piatto che mi porgeva e ho detto “merci”,non potevo far altro. Avevo appena scoperto che gli spaghetti qui in Francia non sono solo primo piatto… ma anche contorno.
Sono andato così a sedermi, con aria sconsolata, deciso a non mangiare affatto quegli strani spaghetti bianchi bianchi, tutti scotti, spezzati e tristi che erano nel piatto , che neppure lontanamente somigliavano ai carissimi spaghetti al dente che ti mettono allegria solo a guardarli.
Gli altri intorno a me mangiavano di gusto la pasta, con forchetta e coltello (!?!), loro del resto non sanno neppure cosa siano gli spaghetti al dente; non hanno alte aspettative. Ecco, ancora una volta, la mia filosofia è confermata!
Mentre andavo pensando a questo e separavo nel piatto gli spaghetti dal pollo, dei ragazzi di fronte a me armeggiando negli spaghetti con le loro posate mi dicevano “cuisine italienne” e la loro faccia era tanto soddisfatta che non ho voluto deluderli e poi alla fine bisogna pur provare prima di giudicare… Così ne ho preso anch’io qualche forchettata sorridendo, e mentre buttavo giù questi cosiddetti (dagli altri) spaghetti avevo ancor più la certezza che non solo la mia teoria “lascia fare a chi sa fare” è esatta, ma che soprattutto non bisogna mai metterla in discussione.
Un caro saluto a tutti voi e alla prossima.
... e questi so' già oro!!!
Mic- Amico degli Amici del Pellegrino
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Re: Dal nostro inviato in Francia
Spero che dopo questa esperienza continuerai per la tua strada, cioè quella del "lascia fare a chi sa fare".
Ps. dopo questo non lamentarti più della mia cucina....
Ps. dopo questo non lamentarti più della mia cucina....
Rosa- Amico
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Numero di messaggi : 38
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Re: Dal nostro inviato in Francia
Sono d'accordo, meglio mangiare quello che loro sanno fare. Nella mia esperienza a Paris si è mangiato di tutto e avendo una fame da lupi cosa si poteva fare, però se solo ci devessi pensare adesso...non mi fate dire niente...Cmq leggendo il tuo messaggio pensavo che avessi fatto come quando si era piccoli che si ripeteva una frase o una parola nel tuo caso "poulet" e poi si diceva esattamente l'opposto "spaghetti", ma qualcuono ha voluto farti degustare entrambe le pietanze...Guarda il lato positivo della cosa quando tornerai a casa apprezzerai ancora di più il cibo tolvese e acheruntino...
Daniele- Amico degli Amici del Pellegrino
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Re: Dal nostro inviato in Francia
La mia teoria è confermata...
sono appena tornato dalla mensa oggi ho mangiato escalope de dinde sauce champignons (scaloppine di tacchino in salsa ai funghi)... era buonissima pure alla mensa!!!
Lascia fare a chi sa fare... lo dicevo io!
sono appena tornato dalla mensa oggi ho mangiato escalope de dinde sauce champignons (scaloppine di tacchino in salsa ai funghi)... era buonissima pure alla mensa!!!
Lascia fare a chi sa fare... lo dicevo io!
Mic- Amico degli Amici del Pellegrino
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Data d'iscrizione : 07.02.08
Re: Dal nostro inviato in Francia
Beh allora, impara adesso anche tu qualche nuova ricetta;
così alle prossime feste ce la prepari, ed impareremo a degustare anche altri piatti!
così alle prossime feste ce la prepari, ed impareremo a degustare anche altri piatti!
Re: Dal nostro inviato in Francia
Bravo Lorenzo hai pienamente ragione.
Forza Mic impara le ricette francesi così quando torni ti piacerà talmente tanto cucinare che...
Forza Mic impara le ricette francesi così quando torni ti piacerà talmente tanto cucinare che...
Rosa- Amico
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Numero di messaggi : 38
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Data d'iscrizione : 08.02.08
Re: Dal nostro inviato in Francia
Attenzione... attenzione... attenzione... attenzione... rullo di tamburi...
Re: Dal nostro inviato in Francia
Allora Michele, come va? Spero che quest'avventura continui nel migliore dei modi...Perchè non ci racconti di come ci si avvicina alla Pasqua da quelle parti, sarebbe bello capire le usanze e le consuetudini per confrontarle e conoscerle...A presto...
Daniele- Amico degli Amici del Pellegrino
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Re: Dal nostro inviato in Francia
E' un bel po' che non mi faccio sentire, cavolo quasi due mesi... certo c'è stata la pause pasquale, ma come inviato non sono davvero tanto preciso e puntuale. Oggi vorrei condividere con voi una tradizione tutta transalpina e augurarvi buona fortuna con un fiore come si è fatto qui il primo maggio.
Il fiore è il mughetto, unfiore molto curioso e tanto profumato dai caratteristici fiori a campanella (sarà per questo che dalle nostre parti sono i mughetti sono più noti come campanelle?!?) che in primavera hanno colore bianco e in estate colore rosso. Forse proprio per queste sue caratteristiche un'antica tradizione vuole che nel primo giorno di maggio se ne offra un rametto alle persone care, come portafortuna per tutto l'anno. Così vi offro un rametto di mughetto augurandovi buona fortuna, e di questi tempi auguri come questo credo non siano mai troppi...
Il fiore è il mughetto, unfiore molto curioso e tanto profumato dai caratteristici fiori a campanella (sarà per questo che dalle nostre parti sono i mughetti sono più noti come campanelle?!?) che in primavera hanno colore bianco e in estate colore rosso. Forse proprio per queste sue caratteristiche un'antica tradizione vuole che nel primo giorno di maggio se ne offra un rametto alle persone care, come portafortuna per tutto l'anno. Così vi offro un rametto di mughetto augurandovi buona fortuna, e di questi tempi auguri come questo credo non siano mai troppi...
Mic- Amico degli Amici del Pellegrino
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Pagina 1 di 1
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